Monte Conero PDF Stampa E-mail

Il monte Conero o monte d'Ancona con i suoi 572 m di altezza è il promontorio più importante del medio Adriatico e quello che ha le rupi marittime più alte di tutto l'Adriatico italiano (più di 500 metri). Nonostante la sua limitata altitudine, merita appieno il nome di monte per l'aspetto maestoso che mostra a chi lo osserva dal mare, per i suoi sentieri alpestri, per gli strapiombi altissimi con panorami mozzafiato e per le attività che vi si svolgono tipiche della montagna, come l'arrampicata libera. Forma un promontorio il cui territorio costituisce il Parco regionale del Conero. Il nome viene dal greco κόμαρος (pron. kòmaros), ossia corbezzolo (detto anche ciliegio di mare), un albero mediterraneo molto diffuso nei boschi del Conero e che produce frutti localmente molto apprezzati. Sulle sue pendici settentrionali sorge la città di Ancona, e su quelle meridionali i paesi di Sirolo e di Numana. La parte centrale del promontorio è la più elevata ed è ricoperta di boschi, per la maggior parte costituiti da macchia mediterranea. Il promontorio del Conero, unico tratto di costa rocciosa calcarea da Trieste al Gargano, spezza la lineare e sabbiosa costa adriatica in due tratti con orientamento diverso, meritando per questo motivo l'appellativo di "gomito d'Italia", condiviso anche dalla città di Ancona, che sorge su di esso. Il nome di "Monte d'Ancona", abbreviato comunemente in "Monte", è storicamente il più usato: solo dall'ultimo dopoguerra l'antico nome "Conero", fino a quel momento usato solo a livello colto, si è diffuso anche popolarmente. Da tutta la montagna marchigiana il Monte spicca nel panorama come una cupola color verde scuro che si spinge nel mare.

Dal punto di vista geologico il Monte d'Ancona è una piega dell'Appennino Umbro-Marchigiano, e precisamente quella che si spinge di più verso oriente, fino, appunto, a toccare il mare. La sua forma a cupola è data dall'essere una anticlinale a vergenza appenninica, ossia con la pendenza dei suoi strati rocciosi più dolce verso l'interno e più aspra verso il mare, in cui, anzi, gli strati sono quasi verticali, in alcuni tratti. Da Ancona a Portonovo la roccia è marna calcarea o argillosa, da Portonovo a Sirolo è costituita da calcare puro, per poi tornare a essere marna da Sirolo a Numana. Già dal miocene il Monte era un avamposto dell'Appennino. Il paesaggio spettacolare della costa alta è stato originato dalla millenaria azione erosiva delle onde; come in tutte le coste alte, anche la riviera del Conero è infatti soggetta alle frane. La più nota è quella preistorica alla quale è dovuta la formazione di Portonovo.

Le spiagge del promontorio del Conero sono quelle tipiche della costa alta: raggiungibili da ripidi e panoramici sentieri (detti "stradelli"), sono separate le une dalle altre da tratti di costa in cui le rocce si immergono direttamente nel mare; inoltre è caratteristica la presenza di file di scogli bianchi in corrispondenza di ogni sporgenza rocciosa.

Il corbezzolo ha dato nome al Conero, ma l'albero più diffuso è il leccio, un tipo di quercia sempreverde con le foglie piccole e ovali. La fauna del Monte Conero comprende molti animali. Tra i mammiferi il tasso, la faina, la donnola e, tra gli ultimi arrivati per espansione spontanea del loro areale, l'istrice e il capriolo. Tra gli anfibi l'ululone dal ventre giallo, tra gli uccelli il falco pellegrino (ce ne sono tre coppie), il martin pescatore, il rondone pallido, tra gli insetti la farfalla del corbezzolo (Charaxes jasius). Per ciò che riguarda la vegetazione si deve ricordare che al Monte Conero vivono più di 1500 tipi di piante diverse e che è l'habitat adatto soprattutto per le piante della macchia mediterranea: alaterno, fillirea, stracciabrache, rosa sempreverde, laurotino, lentisco, terebinto. Nel versante orinetale, affacciato sul mare vivono la violacciocca, il cavolo marittimo, il finocchio marino, l'euforbia arborescente e il ginepro coccolone (queste ultime due molto rare lungo Adriatico) ed infine l'Euforbia characias (rarissima in tutto il Mediterraneo). Tra gli arbusti diffusa è la ginestra. Il versante sud-occidentale è stato oggetto di rimboschimento negli anni '30, principalmente usando pini d'Aleppo, ma sono stati usati anche pini marittimi, cedro dell'Atlante e cedro dell'Himalaya, cipresso dell'Arizona, il cipresso mediterraneo e le roverelle.

Questa punta rocciosa rompe l'omogeneità della linea costiera adriatica ed assume un alto valore naturalistico.

Il monte riveste inoltre un importante punto strategico per il controllo dell'Adriatico, infatti sulla sommità è presente un'imponente stazione radio, sia civile (ripetitori televisivi, radiofonici, ecc) che militare (centro operativo della marina militare italiana). Esistono pertanto alcune limitazioni per la sua esplorazione, per il fatto che alcune aree, fortunatamente assai limitate, sono militari. Il Monte si può esplorare a piedi o in bicicletta o anche a cavallo; molte aree sono chiuse al transito di veicoli, per proteggerne il prezioso ambiente mediterraneo. Secondo la Lipu il monte Conero rientra fra i migliori 10 luoghi in Italia per il birdwatching.

 

Tratto da www.wikipedia.org - http://it.wikipedia.org/wiki/Conero